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Per Jean Philippe Brébion, non c’è una buona o cattiva programmazione, quindi non c’è deprogrammazione cellulare. Dietro tutte le programmazioni c’è unicamente un Principio Neutro che dobbiamo mettere in coscienza e che diventa il nostro “Talento creativo”. Da qui, vi lascio scoprire il senso della vita, il senso della malattia nella visione bioanalogica.

La Malattia come Via di Guarigione o il Talento creativo della malattia: una scoperta della Bioanalogia (Testo apparso nella rivista Néosanté)

Sempre di più sono numerose sono le persone che oggi ammettono che la malattia è la giusta risposta analogica del nostro cervello biologico ad uno stress vissuto come ingestibile, ma attraverso il suo concetto, la Bioanalogia, Jean Philippe BREBION ci propone di allargare il nostro sguardo. In effetti avendo lavorato durante quaranta anni su ciò che esprime la malattia, in lui è apparso più chiaramente che le nostre patologie sono la rivelazione concretizzata di ciò che non è ancora stato messo in luce nella nostra Coscienza: le malattie rivelano il nostro Essere profondo.

Così la Bionalogia si presenta con un approccio di unificazione nella quale i nostri “malesseri”, come le nostre malattie diventano dei preziosi indicatori che ci permettono di accedere al nostro “Talento” personale, creatore di vita.

Questa visione emula e nomina dei terapeuti che studiano il “conflitto”per la lettura delle malattie e si aprono all’idea della non dualità enunciata dalla Bionalogia.

Jean Philippe Brébion ci espone qui il perchè lui considera la malattia come un “maestro” una guida che rivela una creatività non espressa e in questo, come una vera Via di guarigione.

***

Lungo tutto il mio cammino, sia personale che professionale, ho nutrito la certezza che gli avvenimenti della nostra vita, e quindi le nostre malattie avevano non soltanto un senso, che erano l’espressione fisica della nostra coscienza. In altri termini, da sempre la mia convinzione profonda è che le nostre patologie sono dei messaggi della nostra anima.

In questa ottica, il sintomo – è una specie di interfaccia con la Coscienza- come le nostre malattie sono al servizio della rivelazione del nostro Essere.

E’ ciò che insegno da molti anni attraverso il mio concetto della Bionalogia.

Attraverso il suo approccio non dualistico, la Bioanalogia ci incita a mettere in coscienza che ciò che si esprime all’esterno è l’esatto riflesso di ciò che è all’interno di noi. Ma siccome non lo sappiamo spesso viverlo in coscienza, lo viviamo biologicamente sotto forma di patologia o con un altro avvenimento personale.

Così, i miei lavori in Bioanalogia si sono poco a poco orientati non più verso lo studio dello stress o del “conflitto” all’origine delle nostre patologie, ma verso la rivelazione di un Principio che sotto forma di malattia o di un altro avvenimento ci tocca, si esprime attraverso la biologia e domanda di essere messo in coscienza per permettere al nostro Essere di evolvere.

In effetti come ho già esposto nell’Impronta dell’anima e più recentemente nell’Evidenza o la Legge del Principio, è possibile rivelare il Principio – neutro – di un avvenimento e facendo cambiare il nostro sguardo sulla vita, prendendo coscienza che tutto ciò che ci succede è al servizio della nostra evoluzione.

Questo approccio non invalida per nulla il lavoro sul conflitto che può essere perfettamente giustificato in termine di lettura della malattia, ma per me conduce prima alla riparazione del sintomo, alla vera “guarigione dell’anima” che libera la circolazione della nostra creatività. Quindi, a mio avviso, il conflitto divide l’umano, mentre ciò che ho chiamato il “Talento creativo” aiuta a realizzare la sua unità.

A proposito di “riparazione” intendo talvolta dei terapeuti che si ispirano visibilmente alla Bioanalogia che pertanto parlano di deprogrammazione”. Approfitto di questa presentazione del mio lavoro per precisare che in Bioanalogia, non è questione di deprogrammare o di riparare qualcosa per la semplice ragione che non c’è nulla da deprogrammare né da riparare. In effetti nell’approccio della Bionalogia, l’assioma di base, se oso dire, è che tutto ciò che ci succede , tutto ciò che ci è successo fino ad oggi è la perfezione, perché la Legge è perfetta. E’ giustamente ciò che dobbiamo mettere in coscienza, poiché la sola scelta che ci appartiene è di riconoscere in coscienza questa legge espressa nell’inconscio biologico.

Si tratta quindi di smettere di cercare delle risposte dando un valore e ciò che è passato- alfine di tentare di “riparare” un passato doloroso – per concentrarsi sul presente tal quale è e assicurare l’intera responsabilità della propria incarnazione. Questo significa prendere la propria vita in carica e smettere di mantenere l’illusione che la causa della sofferenze è all’esterno di sé.

In ciò che mi concerne, non lavoro più sul conflitto, ma sul Talento creativo che si inscrive nell’Impronta di nascita di ognuno.

E’ importante precisare che il Principio di un avvenimento o di una malattia – e quindi il Talento creativo che ne consegue – fa riferimento all’inconscio collettivo mentre i conflitti fanno riferimento all’inconscio individuale. Questo piega perché spesso troviamo un Talento simile per parecchie patologie apparentemente differenti – ma che hanno una tonalità specifica – per il fatto stesso che i conflitti sono più numerosi che i Talenti.

Due esempi base del Principio:

(Sovra) peso: Il Principio è “pesare, pesante” (neutro)

Ciò che esprime è che non so che quello che sono è importate. In effetti, qualsiasi sia lo sguardo degli altri ciò che sono ha del peso.

Raffreddore (naso tappato). Il principio è “non ri-sentire” Quindi non devo risentire, questo significa che non devo tenere conto di ciò che sentono gli altri, a preoccuparmi del loro risentito, per quanto mi concerne.

E’ importante comprendere che tutto questo non ha un rapporto causa – effetto: l’espressione biologica del nostro conscio è l’espressione di una sola e stessa realtà che ha in comune un Principio neutro. Tutto si legge al di fuori della cronologia, al di fuori del tempo e dello spazio, nell’era quantica; l’era della coscienza. Questi sono i proponimenti della Bionalogia .

Ma anche se pratico questa lettura da parecchie decine di anni, devo riconoscere che manca ancora un vocabolario che non fa alcun riferimento al conflitto. Il vocabolario “classico” mi pare a volte inadatto, ma le parole “nuove” che concernono questo concetto non sono ancora realmente emerse.

Per terminare questa presentazione, tengo a precisare che questo approccio non dà alcun potere terapeutico, è solo un utensile di guarigione. Permette semplicemente di accompagnare ogni persona nel rispetto della sua energia e della sua verità. D’altronde, il Principio diventa “verità” soltanto nelle parole che risuonano nella persona interessata. Il caso la persona guarisca, considero che guarigione non appartiene al terapeuta.

Ciò che metto a disposizione delle persone presenti ai miei seminari è il fatto di accedere a delle prese di coscienza che spesso cambiano radicalmente il loro sguardo su ciò che succede loro.

Avendo scoperto il Principio delle patologie o degli avvenimento che li concernono, le persone hanno la scelta di continuare a vivere ciò che stanno vivendo o di decidere di ascoltare ciò che si esprime anche come messaggi del loro Essere essenziale. Ma non mi permetto in alcun caso di guidare le loro scelte, né di intervenire sui loro trattamenti medici.

Il mio ruolo di accompagnamento, si riassume quindi ad essere presente in ciò che sono, all’ascolto dell’altro. E’ ciò che mi anima – ciò che mi mette in vita – e corrisponde a ciò che mi sento di essere profondamente.

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COSA DICONO I PARTECIPANTI


  • Credo che non sia facile passare certe informazioni quindi vi ringrazio per questa opportunità.
    -- Ornella --
  • Amici sì, ma non troppo, perchè tutto è bene quel che finisce bene.
    -- Paola --

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Chi sono gli amici del Piccolo Principe è presto detto: “Oggi più che mai la nostra cultura ci porta continuamente a delegare le nostre scelte per quanto riguarda la nostra salute.......per questo evento c'è il medico. E così anche per la parte spirituale......c'è il prete, e la parte economica......c'è il commercialista e così via. Facciamo sempre più fatica a scegliere per la nostra vita o peggio ancora crediamo di scegliere quando invece non abbiamo sufficienti informazioni per poterlo fare.


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