Inconscio Universale
Dall’Inconscio all’Inconscio Universale
Dopo il Big Bang l’evoluzione comincia partendo dalla funzione minerale che è la forma. vale a dire i’incontro del Tempo e dello Spazio. L’Uomo non può concepire alcun rappresentato dell’universo senza questa dimensione. In effetti tutte le nostre rappresentazioni e interpretazioni del mondo si fanno attraverso immagini costituite in questa dimensione spazio-temporale. Tutte le nozioni di Territorio e di spazio sono analogiche con questa dimensione. Al di fuori di questa nozione di spazio, le caratteristiche inerenti alla dimensione spazio-temporale sono il movimento permanente, l’evoluzione, la trasformazione che si collegano alla funzione vegetale. In effetti la caratteristica del vegetale è la relazione permanente fra l’interno e l’esterno, vale a dire l’’incontro. In effetti tutto ciò che è legato all’incontro, l’azione, il movimento si collega alla funzione vegetale e l’Alimentazione è analoga all’incontro. Questa evoluzione trova il suo senso nella funzione animale. La caratteristica dell’animale è di assicurare la sopravvivenza della specie con la sua Discendenza per perpetuarla nel tempo. E’ questo parametro che caratterizza questa funzione. In quanto umani, tutta la nostra biologia è l’espressione di questa funzione animale – la sopravvivenza della specie – che include attraverso l’evoluzione le funzioni minerali e vegetali. Nell’Impronta di Nascita, ho spiegato che le nostre malattie sono legate all’interpretazione di perdere uno dei tre parametri di sopravvivenza che sono :
- Il Territorio: funzione minerale. Legata allo spazio, il concreto, l’acquisito, il conosciuto.
- L’Alimentazione : funzione vegetale. Legata all’incontro, l’azione, la relazione, il movimento.
- La Discendenza : funzione animale. Legata al tempo, l’identità, il senso, il riconoscimento.
Attraverso quali immagini si esprime l’interpretazione della paura di perdere questi parametri ?
Per la psicanalisi moderna, la sopravvivenza passa attraverso la coscienza che sembra corrispondere per l’uomo alla capacità di pensare, di identificarsi e di comportarsi in modo adattato. E’ grazie a questo che possiamo evolvere e trasformarci.
Anche se non è « l’inventore » Freud ha spiegato l’inconscio come una vasta rete di nomi, di significati che traducono delle idee, delle emozioni, delle pulsioni, dei desideri, dei sogni, degli atti mancati. E’ sulla investigazione dell’inconscio con le associazioni libere che ha fondato la psicanalisi.
Carl Gustav Jung ha fatto evolvere questa nozione con l’inconscio collettivo che descrive le immagini, i rappresentati, i fenomeni manifestati, portati alla coscienza e non appartenenti all’esperienza propria della vita del soggetto. Questo inconscio collettivo sarebbe composto da tutte le esperienze dall’origine dell’umanità. Jung lo definisce come « Una condizione o una base della psiche in sè, condizione onnipresente, immutabile, identica a se stessa e in tutti i luoghi ». Inoltre aggiunge: « la nostra anima, come il nostro corpo è composta di elementi che sono già esistiti nella linea degli antenati. Il “nuovo” nell’anima individuale è una ricombinazione, variaile all’infinito, di componenti estremamente antichi” . Da una parte, il vissuto/risentito dei genitori di cui parlo nell’impregnazione dell’Impronta di nascita, fa riferimento a questo inconscio collettivo e a tutti i suoi strati, descritti in questi termini da Jung :
“(….)In primo luogo con l’inconscio familiare, poi l’inconscio del gruppo, etnico e culturale e infine l’inconscio primario... “
E’ importante sottolineare che nella visione bioanalogica, la Legge del Principio non si collega all’inconscio collettivo di cui parla Jung : in effetti fa richiamo ad una nozione acausale che ho chiamato Inconscio universale. Questo Inconscio universale e costituito dai Principi universali che sono non soltanto comuni all’umanità intera, ma anche a tutte le manifestazioni. Non è figurativo, è il contenitore e il contenuto ; l’espressione e l’espresso, il detto e il dicente, tutta insieme. Cos’ la Legge del Principio è allo stesso tempo l’inconscio universale e la sua propria manifestazione come l’archetipo di un rappresentato universale della manifestazione. In sé, non è né una riserva di informazione, di immagini o di archetipi, né di sapere: è una struttura di pensiero (è allo stesso tempo la struttura e l’espressione. Non tenta di incarnarsi da generazione in generazione, né di realizzarsi nel mondo. Non si trasmette come una eredità.
Non è cronologica, ma onnipresente, immateriale e inafferrabile
L’inconscio universale non ha contenuto
In effetti, al di là della matrice poiché ne è la struttura – è la struttura stessa del tutto rappresentato e del tutto manifestato – e la matrice essa stessa non può esprimersi che attraverso questa struttura. L’inconscio universale non è nè un’energia, nè materia, i due allo stesso tempo. In questo senso è quantico: è la coscienza integrata.
L’inconscio universale non ha nè funzione vitale, nè funzione compensatrice dell’Io, è fuori dalla dualità, accessibile alla coscienza esclusivamente attraverso l’integrazione.
E’ attraverso l’Inconscio universale i che possiamo comprendere le 36 Chiavi di nascita della Bioanalogia che si potrebbero assimilare a 36 archetipi. Le Chiavi non hanno alcun legame spazio-temporale : nè passato, nè futuro, nè causa, nè effetto, giusto una constatazione senza alcun rappresentato. Secondo me, è attraverso la sperimentazione nella Presenza dell’Inconscio universale che il Buddha ha contattato Le Quattro Nobili Verità della sofferenza.