Chi può vantarsi di non essere mai caduto?
Le cadute fanno immancabilmente parte della storia di ognuno. Non è mai piacevole e occorre riconoscere che una sensazione di ridicolo si aggiunge spesso alla confusione quando altre persone assistono a questa disavventura. Non è un caso che delle trasmissioni televisive di tipo “paperissima” ci sono proposte in ogni salsa ! Ma naturalmente queste cadute, come tutto ciò che ci succede, hanno un senso che può essere interessante scoprire. Ci interessiamo questa volta alle diverse modalità di cadute e allo sguardo che possono portare secondo la Legge del Principio. Inizialmente, in senso generale, una caduta è un movimento che ci porta a terra. Nella lettura su tre piani della Bionalogia, la terra è legata al concreto, al solido, alla realtà. Si collega anche allo spazio, al fisico e al cinestesico: è l’Energia Concretizzazione che parla di ciò che ci lascia in pace. Ora non possiamo essere in pace che uscendo dall’illusione di mancanza, ciò che significa constate le cose tale quali sono, senza voler altra cosa che ciò che è qui: la realtà tale e quale è. Cito regolarmente questa frase nei seminari, perché è essenziale, una della basi della Bioanalogia. “Non possiamo guarire che nel reale”. Dunque tutti gli avvenimenti che fanno riferimento alla terra, al basso, al concreto, sono un invito ad uscire dall’illusione della mancanza e a vedere le cose tale quali sono, per essere in pace. Sono sempre degli inviti a contattare la nostra verità, la nostra realtà profonda.
Qualche esempio di cadute:
- Caduta perché il piede urta qualche cosa al suolo
Analogicamente, un oggetto al suolo è legato ad una realtà concreta che occorre considerare, un elemento di cui occorre tenere conto nella nostra realtà concreta e alla quale non possiamo sfuggire. Si può dire che urtare con il piede un oggetto al suolo è un invito ad uscire dalla propria “schizofrenia” nel senso etimologico e non psichiatrico del termine. Il senso primo del termine “?????” /schizen) è frazionato e “????” (fren) lo spirito, dunque frazionamento dello spirito. Come se una parte di noi isolasse una parte della realtà concreta. “In buona fede” , Antonio ha dimenticato l’appuntamento che aveva con il suo direttore e alla fine della giornata gli deve rendere conto dei suoi risultati professionali poco soddisfacenti. Lasciando il suo luogo di lavoro, urta una pietra nel cortile e cade. La vita lo invita anche non occultare l’incontro con il suo direttore (pietra) e di vedere – concretamente – le cose tale quali sono (caduta al suolo).
- Scivolare sul suolo gelato e cadere
Si tratta di una nozione un po’ differente poiché la caduta si fa dopo essere scivolati sul suolo gelato. Scivolare, è lasciarsi andare, lasciarsi portare, lasciando tutto il controllo. D’altra parte, la caduta sul suolo freddo è un invito a incontrare la realtà concreta cessando di aspettare un’accoglienza calorosa dall’esterno. Lorenzo è un idealista pronto a negare i propri bisogni e le proprie voglie per evitare i conflitti umani tanto sul suo luogo di lavoro che in famiglia. La sua caduta sul ghiaccio lo invita a smettere di voler gestire le sue relazioni sociali allo scopo di portare un’illusione di calore e/o di benevolenza.
- Caduta dal gradino
Il senso bioanalogico del gradino è molto interessante. In effetti, un gradino è una obliqua, vale a dire l’incontro di un orizzontale di un verticale. Analogicamente è l’incontro fra il tempo o lo spazio e più concretamente fra l’ovulo e lo spermatozoo. Parla dunque del nostro concepimento, della nostra identità biologica. In Bionalogia, l’identità biologica si collega all’azione giusta. E’ la ragione per la quale una caduta dei gradini è un invito ad essere in una azione giusta che rispetta la nostra verità, nella realtà concreta. Mentre esce da casa per andare dai suoi genitori, Virginia inciampa sui gradini per arrivare al primo piano, cade dai gradini e si ritrova per terra, al piano terra. Proprio quella domenica aveva previsto una giornata all’aria aperta con le sue amiche, ma ha risposto, come fa ben sovente – alla richiesta dei suoi genitori a pranzare con loro, poiché una vecchia cugina era di passaggio. In effetti, lei non era nella giusta azione in rapporto alla sua verità.
- Caduta sulla scala a chiocciola
La forma della scala ci dà delle informazioni supplementari. Per esempio in una scala a chiocciola, c’è un movimento di arrotolamento attorno ad una verticale. La verticale, l’abbiamo visto è legata al tempo, all’ordine, alla decisione, ai riferimenti. Il movimento attorno all’asse si collega alla “ri-volta” nel senso primo che è di fare un giro completo – una volta – e ritornare a sé. La caduta dalla scala a chiocciola è un invito alla rivolta, ciò che significa non più subire gli avvenimenti esterni, ma di prendere la responsabilità di scoprire in che questi sono al servizio della nostra evoluzione. E’ esattamente il cammino proposto dalla Bionalogia e la Legge del Principio. Noemi ha sempre i nervi “a fior di pelle” è molto reattiva in rapporto agli avvenimenti esterni. Un giorno sul posto di lavoro, riceve un corriere interno molto scortese. In effetti si tratta di un errore, questo corriere era indirizzato a una delle sue colleghe, ma Noemi resta nell’idea che è per lei. Prende la scala a chiocciola che conduce all’ufficio che ha mandato il corriere e fa una caduta fino al fondo della scala. Si tratta di un invito ad assumere la responsabilità della sua vita smettendo di mettere la causa della sua sofferenza all’esterno di sé. Riassumendo, qualsiasi sia il modo di cadere, questo ci parla sempre della realtà, tale quale è e del contatto con la nostra verità profonda.