Il principio del LAVORO
Nell’articolo precedete abbiamo visto che le differenti problematiche del lavoro parlano del modo in cui realizzarsi e abbiamo studiato la situazione di persone che si trovano senza lavoro. Questa volta vi propongo di considerare le problematiche che si possono incontrare nello stesso posto di lavoro. Ricordo che quando si cerca il Principio di un avvenimento, occorre considerare questo in modo neutro, vale a dire al di fuori della dualità e senza alcun giudizio.
Accusato di incompetenza
Alessandro è stato accusato di incompetenza in pubblico dal suo superiore, questo l’ha naturalmente molto colpito. Che cosa ci può dire la Biologia? Secondo la Legge del Principio essere accusato è essere riconosciuto, identificato. Così tutte le accuse ci propongono di tornare a ri-posizionarci nella propria identità. Per quando concerne l’incompetenza: si tratta di una non attitudine, di una incapacità a realizzare un compito che ci spetta. Si può dunque tradurre che essere accusato di incompetenza nel proprio lavoro è un invito a realizzarsi situandosi nel rispetto di sé e dunque cessando di funzionare in rapporto a quello che gli altri si aspettano da noi. Di fatto, Alessandro si impone un sacco di obblighi che non corrispondono a quello che è veramente, perché agisce in funzione del riconoscimento degli altri e dell’immagine che vuole presentare agli altri. Attraverso questo avvenimento gli si propone di rispettare la propria integrità nelle sue azioni e di comprendere che il suo valore non è in quello che fa, ma in quello che è.
Molestie al lavoro
Durante più di un anno, Monica ha subito in permanenza le pressioni di un capo servizio che si ingegnava a farle ricominciare – inutilmente – lo stesso lavoro o di darle degli ordini che lei aveva difficoltà nell’eseguire, perché arrivavano all’ultimo momento. Morali o sessuali, le molestie sono anche una forma di abuso ripetitivo (parole, atteggiamenti, gesti) che colpiscono l’integrità di una persona degradando le sue condizioni di vita. Secondo la Legge del Principio si tratta di una sollecitazione permanente a riaggiustare – far evolvere – la propria integrità per realizzarsi. Questa formulazione abbrevviata può sembrare scioccante se la si considera nella dualità. Ma il fatto di essere molestato è – un modo neutro – di essere riconosciuto come un essere nella sua totalità. Così, la molestia viene a modificare il modo di agire rimettendo in questione, ogni volta il modo di rispettarsi. Effettivamente Monica è una persona che vive una grande svalorizzazione. Comprendendo il Principio di questo avvenimento, ha realizzato che le era proposto di riconsiderare la sua visione di se stessa alfine di modificarla. Precisammo che per una donna la tonalità specifica della molestia sessuale al lavoro è un invito a riconsiderare la sua femminilità non più in funzione del “mascolino esterno” ma trovando la sua identità nel rispetto di sé e di accogliere la sperimentazione della sua sensualità per realizzarsi.
Cambiamento di dirigente
A l lavoro un cambiamento del superiore è molto frequente e lo si vive come un avvenimento che ci può più o meno segnare. Per esempio, quando il suo capo sevizio è cambiato, Hughes è stato molto turbato. Ha perso il sonno per qualche mese. Che ne dice la legge del Principio? Evidentemente, un capo un superiore rappresenta l’autorità, la legge superiore. La legge superiore rappresenta i nostri valori più alti. Come il cavaliere che quando riceve il titolo mette il ginocchio al suolo per significare il suo ingaggio totale al sevizio del suo signore. Questo atteggiamento esprime che è pronto a dare la propria vita per ciò che ai suoi occhi è il suo valore supremo. “Bioanalogicamente” si può dire che essere turbato da un cambiamento si superiore è un invito a riconsiderare i propri valori i più alti. Verificare per esempio se questi non sono stati completamente dimenticati o fissati dalla routine o per sopravvivenza. Nella lettura dei questo Principio, Hughes ha riconosciuto che dal suo matrimonio, si è poco a poco installato in una routine di sicurezza spegnendo tutto l’entusiasmo creativo. In effetti, da celibe, si esprimeva curando dei quadri che testimoniavano i suo cammino spirituale. Ha compreso che poteva conciliare molto bene la vita di coppia e la vita personale senza ledere nulla.
Cambiamento involontario della funzione o del luogo di lavoro
Può succedere che dobbiamo cambiare delle funzioni o dei posti nel lavoro, senza che questo sia stato desiderato, ciò può creare un profondo turbamento, che disturba notevolmente la vita familiare o sociale. Secondo la Legge del Principio, si tratti della funzione o del luogo, una mutazione è sempre un invito alla trasformazione. Le due letture sono simili, e questo visto Bioanalogicamente ci dice che la funzione è legata al tempo e il cambiamento di posto è legato allo spazio:
- Cambiamento di funzione : si tratta di un invito a non identificarsi al proprio impiego o all’immagine di ciò che si dà, vale a dire di identificarsi ad un ruolo.
- Cambiamento del posto di lavoro: si tratta di un invito a prendere coscienza che il nostro posto non un “mestiere”: il nostro posto è una sperimentazione e non un luogo o un certo rappresentato esteriore.
Attraverso questi studi del Principio, si può verificare che il lavoro è l’espressione biologica del modo in cui ci realizziamo. E realizzarsi, è compiere ciò per cui siamo fatti! Il melo è fatto per dare delle mele, il roseto le rose, ecc. Così ognuno di noi è il solo a poter far vivere l’Essere Unico, Originale e Singolare che è, smettendo di identificarsi a ciò che si opera attraverso lui. Infine per concludere, ricordiamo che realizzarsi non è né uno scopo, né un risultato: si tratta di sperimentare liberamente la nostra incarnazione nel rispetto della nostra verità profonda, in misura in cui questa verità non cerca di modificare l’esterno.