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13.02.2013

Ho sofferto di sinusite (infiammazione dei seni paranasali) per ben 9 anni. E’ iniziato tutto
quando avevo 10 anni e si è risolto a 19, dall’oggi al domani.

Quando avevo 7 anni mia madre ha iniziato a “servirmi“ per colazione prima di andare a scuola
una tazza di latte, che dovevo bere per diventare grande.

Dopo 2-3 anni mi resi conto che il latte non mi piaceva proprio. A dire il vero non ero più una
bambina e questo rituale mattutino della colazione non lo potevo più sopportare (l’odore mi
dava fastidio!).

Mia madre insisteva ogni volta per farmi bere tutto il latte e questo fino al mio 18-esimo anno!
Io ero una “brava bambina” ed ho sempre bevuto il mio latte sebbene non ne sopportassi più
nemmeno l’odore. Non era il latte in sé, perché oggi ne bevo ancora. Era la costrizione e
l’odore della costrizione.

Già allora (a 10 anni) erano iniziati i “problemi con il naso” e poi passai un decennio di tortura
di visite specialistiche, inutili TAC e RM, biopsie nasali, cicli completi di psicoterapie fino
all’esaurimento di tutti i metodi di cure naturali di questo mondo. Non è servito a niente. I miei
genitori erano disperati e completamente esauriti a causa dei continui appuntamenti medici.

Ho distrutto la mia mucosa nasale con le applicazioni giornaliere, per anni, di gocce per il naso
(Xylo e Naphazolin) e alla fine senza le gocce non riuscivo più a respirare. Il naso era sempre
chiuso e le secrezioni, gialle, verdi e sanguinolenti, erano all’ordine del giorno. Per non parlare
dei mal di testa (in una bambina!!).

Dopo 3 anni mi ero rassegnata al fatto che avrei dovuto conviverci per sempre.

E poi, a 19 anni, quando me ne andai di casa per motivi di studio, il mio conflitto cronico si è
risolto. Già al primo giorno nella casa dello studente (ero diventata indipendente, avevo
raggiunto la maggiore età, non ero più una bambina, non avevo più la mamma a fianco con la
bottiglia del latte) mi sono preparata una tazza di caffè invece del “tanto odiato latte” e alla
sera, che mi crediate o no, il mio naso era libero.

Un simile cambiamento improvviso non si dimentica più!

La settimana seguente ho avuto abbondanti secrezioni, ma MAI il naso chiuso. Dopo una
settimana tutto è terminato e la mia infiammazione dei seni paranasali di IV° grado, trattata
per anni da “specialisti” era sparita improvvisamente. Se mia mamma avesse saputo che una
cioccolata o un succo di frutta a colazione avrebbero risolto i miei problemi, lo avrebbe fatto
sicuramente.

Dal 1990 vivo libera da “problemi al naso“ e bevo anche volentieri una tazza di latte caldo ogni
tanto, senza pensare al naso. Con l’indipendenza ho risolto il mio conflitto e anche i suoi binari.
L’odore del latte non mi disturba più. Alla fine sono io che decido se lo voglio bere o no.

Qualche giorno fa ho fatto i conti di quanto sono costate le mie cure, visto che lavoro io stessa
nel settore. Sono costate alla mutua ben 120.000 euro (centoventimila).

Una semplice sinusite da “obbligo a bere il latte“ come causa.

E una semplice rinuncia al latte non sarebbe costata niente al sistema sanitario.

Qui c’è molto di più che solo una truffa in gioco. E quando lo si capisce e si arriva ad una
visione globale allora non si torna più indietro. E’ come nel film “Matrix”.

Sarò sempre grata, a lei sig. Pilhar e al dottor Hamer, per avermi aperto gli occhi. La Medicina
Germanica significa per me non solo salute e felicità ma anche la comprensione del senso della
vita.

Grazie    Maria S.

Nota di H. Pilhar:

Una testimonianza scritta in modo chiaro e ben comprensibile. Grazie di cuore!

La scrivente deve aver patito il conflitto “questo mi puzza“ a 10 anni e contemporaneamente si
è fissato il binario del “latte”. Lei non scrive di sinusite “monolaterale”, il che lascierebbe
pensare che anche il padre o un fratello o sorella – cioè un partner – fosse coinvolto nella DHS.
Trovare questa DHS sarebbe interessante! Soprattutto perché lei riferisce anche di “mal di
testa”, che farebbero pensare a una “paura-frontale” (emicrania) oppure a una “separazione
brutale associata alla testa” (pelle dell’osso*). Più sintomi vengono descritti tanto più concrete
sono le conclusioni che si possono trarre sul conflitto (vedi: “l’indagine criminalistica nella
Medicina Germanica”).

Da allora reagiva in modo allergico al latte con una sinusite perché, a causa della costrizione
della madre, non poteva evitare questo binario. Con l’allontanamento dalla famiglia di origine
questo binario e quindi anche la sinusite sono spariti. Da allora a colazione beveva caffè.

Oggi può bere il latte e lo beve anche volentieri, senza recidive! Perché il conflitto nel
frattempo non ha più la sua ragion d’essere, perché NESSUNO la costringe più a bere il latte.

Questo “meccanismo biologico“ quì descritto vale per tutti i “decorsi cronici”, non è importante
quale etichetta essi abbiano. Se il conflitto ha perso il fondamento, perde anche la “cronicità” e
si guarisce.

Stimato lettore! Rifletta lei stesso quale importanza abbia questa scoperta del dottor Hamer
per milioni di malati cronici – e per il nostro sistema sanitario che è “sommerso” da questi
sofferenti!

La scrivente ha ragione quando commenta: “qui c’è molto di più che solo una truffa in gioco.”
Il boicottaggio della Medicina Germanica sarebbe da addebitare al sadismo intenzionale dello
stato.

* periostio = reumatismo. NDT

(http://www.germanische-heilkunde.at/)

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  • Gioiosità
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  • Serietà
  • Risate
  • Capacità di-vinatorie

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  • Credo che non sia facile passare certe informazioni quindi vi ringrazio per questa opportunità.
    -- Ornella --
  • Amici sì, ma non troppo, perchè tutto è bene quel che finisce bene.
    -- Paola --

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Chi sono gli amici del Piccolo Principe è presto detto: “Oggi più che mai la nostra cultura ci porta continuamente a delegare le nostre scelte per quanto riguarda la nostra salute.......per questo evento c'è il medico. E così anche per la parte spirituale......c'è il prete, e la parte economica......c'è il commercialista e così via. Facciamo sempre più fatica a scegliere per la nostra vita o peggio ancora crediamo di scegliere quando invece non abbiamo sufficienti informazioni per poterlo fare.


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