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Testimonianza da: www.pilhar.com 01/07/201 Callo al piede

Durante tutta la mia vita, purtroppo ho 68 anni, sono stato tormentato da un callo fastidioso e molto doloroso. La podologa si è dannata inutilmente. Il dottore me lo ha asportato chirurgicamente. Io stesso le ho tentate tutte, inutilmente.
Dopo il seminario base con te ho preso coraggio ed ho provato ad affrontare la questione secondo Hamer. Dopo aver seguito con molta attenzione il seminario, non poteva trattarsi che di un conflitto di separazione. Si trattava soprattutto di determinare il momento esatto in cui è avvenuto il cnflitto. Mi ricordai che la prima volta che sentii nettamente il dolore fu quando andai a ballare per la prima volta con scarpe strette. Era il 1958. Non mi venne però in mente niente di quel periodo. Quindi andai ancora più indietro negli anni (il mio biotensor mi fu qui molto d’aiuto) e alla fine giunsi nell’anno 1947. All’improvviso séppi dove doveva essere avvenuto il conflitto. Dopo la guerra c’erano dei programmi d’aiuto da parte di Svizzera, Belgio, ecc. dove i bambini venivano mandati per 6 mesi in un soggiorno ricreativo. Arrivai in Belgio e mi venne una terribile nostalgia per mia mamma. Rivedo l’immagine davanti ai miei occhi ancora oggi. Sono seduto ai margini di una strada sassosa credendo che una delle rare macchine che vi passavano mi avrebbe riportato a casa o da mia mamma. Così passarono ore. Improvvisamente si avvicinò un auto particolarmente grande e bella. In questa macchina avrebbe dovuto esserci mia mamma. Saltai in piedi e le andai incontro – ma essa passò oltre. Ero profondamente sconvolto.
Questo dovrebbe aver scatenato il conflitto.
Che fare? Disegnai la situazione il più dettagliatamente possibile e andai a prendere una foto della mia defunta madre. Le parlai perdonandole di avermi messo – con le migliori intenzioni – in questa situazione. Constatai che l’accaduto non può più verificarsi!
1. mia madre è morta - non può più mandarmi via. 2. non conosco nè il posto dov’ero, 3. non conosco né la strada e neanche l’auto. Nulla potra più succedere in quello stesso modo!
Alla luce di queste constatazioni strappai il disegno ed ero fiducioso di aver risolto il conflitto.
Già dal giorno successivo non sentìi più alcun dolore e nel giro di una settimana l’incubo che mi perseguitava era sparito completamente. La pelle si è ritirata come se non fosse successo niente.
E questo dopo 63 anni! Veramente un bel colpo (alla „Hamer“)
Cari saluti Karl P.
Nota di Pilhar:
Una testimonianza veramente commovente, che dimostra come la mamma sia indispensabile per il bambino – e quanto povere di istinto siano le madri che scaricano i loro bambini in istituti statali.

Hühnerauge 01.07.2010

Hallo Helmut, Mein ganzes Leben lang, ich bin leider schon 68, habe ich mich mit einem lästigen und sehr
schmerzhaften Hühnerauge geplagt. Die Fuß-Pflegerin hat sich vergebens damit geplagt. Vom Arzt habe ich es mir herausschneiden
lassen. Ich selber habe herumgedoktert, alles umsonst.
Nach dem Basis-Seminar bei Dir bin ich mutig geworden und habe versucht die Sache mit Hamer anzugehen. Nachdem ich im Seminar gut aufgepasst habe, konnte es sich nur um einen Trennungskonflikt handeln.
Es galt also vor allem den Zeitpunkt der Entstehung des Konflikts zu finden. Ich konnte mich erinnern, dass ich das erste mal den Schmerz so richtig spürte, als ich zum ersten mal mit ganz engen Schuhen Tanzen ging. Das war 1958. Zu diesem Datum viel mir aber nichts ein.
Also ging ich weiter zurück (mein Tensor war mir dabei sehr behilflich) und landete schließlich im Jahre 1947.
Plötzlich wusste ich wo der Konflikt entstanden sein musste. Nach dem Krieg gab es Hilfsaktionen der Länder Schweiz, Belgien ect. bei denen Kinder auf ein halbes Jahr zu einem Erholungsaufenthalt geschickt wurden.
Ich kam nach Belgien und hatte schreckliches Heimweh nach meiner Mutter.
Ich sehe noch heute das Bild vor mir. Ich sitze am Straßenrand einer Schotterstraße und glaubte eines der spärlich vorbeifahrenden Autos würde mich nach Hause oder zu meiner Mutter bringen. So vergingen Stunden. Plötzlich kam ein besonders großes und schönes Auto angefahren. In diesem Auto musste meine Mutter sein. Ich sprang auf und lief dem Auto entgegen - es fuhr vorbei. Ich war tief erschüttert.
Das dürfte den Konflikt ausgelöst haben.
Was tun? Ich zeichnete die Situation so gut es ging auf und holte mir ein Bild meiner verstorbenen Mutter. Ich sprach mit meiner Mutter und verzieh ihr, dass sie mich - mit besten Vorsätzen - in diese Lage gebracht hatte.
Ich stellte fest, das Ereignis kann sich nicht wiederholen! 1. Meine Mutter ist verstorben - kann mich nicht mehr verschicken, 2. Ich kenne weder den Ort wo ich war, 3. Ich kenne weder die Straße noch das Auto.
Alles wird es in dieser Form nicht mehr geben!
Mit dieser Erkenntnis zerriss ich die Zeichnung und war zuversichtlich den Konflikt gelöst zu haben.
Bereits am nächsten Tag verspürte ich keine Schmerzen mehr und innerhalb einer Woche war mein Plagegeist gänzlich verschwunden. Die Haut hat sich zurück gebildet, als wenn nie etwas gewesen wäre.
Und das nach 63 Jahren! Das war ein "Hammer"!
Liebe Grüße Karl P.
Anmerkung:
***
Ein direkt rührender Erfahrungsbericht, der zeigt, wie unabkömmlich die Mutter für das Kind ist - und wie instinktlos die Mütter ihre Kinder in staatliche Einrichtungen abgeben.
siehe auch:
Sonderprogramme in der Germanischen Neuen Medizin - Hautveränderungen

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  • Risate
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  • Credo che non sia facile passare certe informazioni quindi vi ringrazio per questa opportunità.
    -- Ornella --
  • Amici sì, ma non troppo, perchè tutto è bene quel che finisce bene.
    -- Paola --

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Chi sono gli amici del Piccolo Principe è presto detto: “Oggi più che mai la nostra cultura ci porta continuamente a delegare le nostre scelte per quanto riguarda la nostra salute.......per questo evento c'è il medico. E così anche per la parte spirituale......c'è il prete, e la parte economica......c'è il commercialista e così via. Facciamo sempre più fatica a scegliere per la nostra vita o peggio ancora crediamo di scegliere quando invece non abbiamo sufficienti informazioni per poterlo fare.


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