Il tempo

Il tempo (1)

“Sono molto presa, non ho mai abbastanza tempo per fare tutto! Non ci riuscirò mai !”

“Mi dò da fare, ma sono sempre in ritardo con i miei appuntamenti!”

Chi non ha mai sentito pronunciare queste frasi?

Il tempo è un tema onnipresente nella nostra esistenza, poiché anche se non è un’ entità tangibile, struttura tutta la nostra vita. In effetti, come lo spazio, il tempo fa parte delle condizioni indispensabili e sufficienti – alla vita e alla concezione del nostro universo.

Non è possibile raccontare una storia che non si inscriva nel tempo: tutte le storie si svolgono allo stesso tempo del tempo. Così non si può descrivere una forma senza nozione di tempo, non fosse altro che per il tempo di osservazione di questa forma.

Ma il concetto di tempo è ricco di paradossi poiché la percezione che ne abbiamo è molto variabile.

Per esempio, quando si passa un esame, il tempo pare veramente molto corto per quello che conosce le risposte giuste e molto lentamente per quello che “non sa”... E questo tempo sembrerà durare una eternità quando si aspetta ansiosamente il risultato dell’esame !

Il tempo non sembra esistere sotto la forma che gli diamo. In effetti, chiamiamo “tempo” lo spazio che scorre fra due istanti: per esempio, da quando parto da casa e quello in cui arrivo sul mio posto di lavoro. Così, il tempo sembra avere un ritmo proprio con il nostro cervello. Notiamo che l’occhio umano può ricevere 60 immagini/secondo per avere l’impressione di un movimento continuo. Per una mosca, occorrono 300 immagini/secondo, ciò significa che il processo di scorrimento del tempo è più lento per la mosca che per l’umano.

Per questo, quando si vuole osservarle, è necessario accelerare il tempo dei fenomeni che si svolgono molto lentamente. E’ il caso, per esempio, per l’osservazione della crescita di una pianta, della deriva dei continenti – che ha luogo alla velocità di crescita delle nostre unghie – o ancora quella delle simulazioni sulle ipotesi di incontro fra la Via Lattea e la galassia di Andromeda, che potrebbe avere luogo fra parecchi miliardi di anni.

D’altra parte, questa percezione è stata estremamente modificata dall’evoluzione della scienza. Il nostro modo di riferirci al tempo è stato completamente trasformato da quando la meridianasolare seguiva semplicemente il ritmo del sole o i calendari stabiliti seguendo le fasi della luna.

Così con le nuove tecnologie, dall’orologio a taschino fino ai nostri orologi elettronici, abbiamo allargato la nostra coscienza del tempo al di là delle frontiere biologiche.

In effetti, questi cambiamenti nell’accelerazione o nel rallentamento del tempo modificano la nostra osservazione della realtà. In altre parole, questa manipolazione del tempo ci dà l’accesso a dei nuovi aspetti della realtà.

Da sempre, l’uomo ha considerato la regolarità del tempo come un riferimento fondamentale fino a che Einstein ha annunciato la sua relatività.

Allora, la nostra “corsa contro il tempo” non è forse un’ illusione, poiché il tempo è relativo?

Non c’è un’altra realtà “dietro il tempo”?

Ciascuno di noi non manipola e non interpreta il tempo in funzione della propria realtà?

Con la Bioanalogia, sappiamo che il tempo è analogicamente l’Energia dei nostri riferimenti. Vale a dire che il tempo parla del nostro modo di situarci e di prendere la responsabilità della nostra vita.

Dunque tutte le problematiche che possiamo avere con il tempo sono un invito a cambiare i nostri riferimenti per installarci in un’altra visione del mondo.

Vediamo ora come si può leggere, secondo la Legge del Principio, il senso delle difficoltà più frequenti con il tempo:

- essere sempre in fretta (con il tempo)

E’ un invito assoluto a ri-situarsi ad ogni istante nelle proprie priorità e a rispondere alle domande: “Che cosa voglio veramente dalla mia vita? Come si situo nella realizzazione del mio essere? Mi riconosco nel modo in cui agisco?”

Si tratta dunque di non lasciarsi portare dalla reazione alle sollecitazioni della vita quotidiana, ma di situarci nella propria giusta azione.

- Non avere il tempo (di....)

Troviamo qui lo stesso senso di “essere sempre di fretta”, ma con la tonalità particolare di non ottenere dei risultati. Questo significa che non c’è da orientarsi verso uno scopo, verso un obbiettivo.

- Essere sistematicamente in ritardo

Si tratta di non essere nel tempo atteso convenzionalmente con l’esterno.

In effetti, il solo tempo che dobbiamo rispettare è il nostro tempo personale, vale a dire quello nel quale ci riconosciamo

- Essere sistematicamente in anticipo

Con la proposta precedente di non entrare nei riferimenti convenzionali dell’esterno, si tratta inoltre anche in questo caso di rispettare la propria concezione di vita che non è necessariamente ancora condivisa da tutti: solo perché la nostra visione di vita non è riconosciuta dagli altri non vuol dire che non dobbiamo rispettarla.

Non siamo lo sguardo dell’altro.

Per concludere, ricordiamo che il Tempo è uno dei tre piani – con lo Spazio e l’Incontro – né collegati, né separati e appartenenti ad una sola e stessa realtà - la Vita – descritta dalla Bionalogia nella Legge del Principio.

Ecco perché il tempo nel suo incontro con lo spazio è un elemento fondamentale della nostra vita. Ma anche se il tempo o lo spazio sono indissociabili nella nostra vita, nominiamo il tempo prima dello spazio.

Ricordiamo anche che analogicamente situarsi in rapporto alla realtà concrea è indispensabile all’esistenza.

Partendo da questo tempo la nostra vita può prendere senso.

Tutta l’esistenza si riconosce inizialmente in rapporto all’esterno. Ora, la vera dimensione dell’Uomo è di situarsi in rapporto a se stesso – ad ogni istante della propria vita – e non in rapporto all’esterno.

E’ a questa condizione che si può passare dalla sopravvivenza alla Vita ed entrare nella sua vera dimensione che è quella della coscienza.

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