Scandalo vaccino meningite. Svolta in Francia

10 apr 2017 — By Cinzia Marchegiani (7 APRILE 2016)
fonte: http://www.youreporter.it/foto_FRANCIA_SCANDALO_VACCINO_MENINGITEC_SVOLTA_AL_PROCESSO?refresh_ce-cp

Arrivano i risultati della perizia sul vaccino incriminato affidato al laboratorio italiano Nanodiagnostics diretto dal prof Stefano Montanari. Risultati allarmanti, ma in Italia vige il silenzio !

Francia
– Se in Italia il caso del vaccino Meningitec e l’immissione nel mercato dei LOTTI DIFETTOSI CONTENENTI RUGGINE E ACCIAIO sembrerebbe essere stato sottodimensionato dal Ministro della salute, Beatrice Lorenzin e dall’ AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco pur rispondendo entrambe a ben due interrogazioni parlamentari (eluse molte domande specifiche), in Francia l’indagine e le denunce dei familiari dei bambini coinvolti erano arrivate in tribunale grazie all’apertura del processo all'Alta Corte di Clermont-Ferrand.
Accuse precise sono state rivolte al CSP (Centro Specialità Farmaceutiche) con sede a Cournon d'Auvergne distributore francese di Meningitec, infatti l'azienda è stata accusata di aver tardato a ritirare dal mercato i lotti contaminati.

LOTTI INCRIMINATI DISTRIBUITI E SOMMINISTRATI.
Lo scandalo aveva colpito la Francia (ma anche l’Italia) dopo che l'Agenzia Nazionale di Drug Safety francese (MSNA) a settembre 2014 aveva lanciato l'allarme su lotti difettosi che da due anni erano stati immessi nel mercato.
Risulterebbero tra l’altro essere stati somministrati i vaccini contaminati anche dopo che fosse stato diramato il comunicato ufficiale. Nel prodotto erano presenti nano particelle di ossido, ferro e acciaio in modo anomalo all'interno di alcune siringhe.
In Francia, grazie anche all’informazione mediata su canali internet, i genitori hanno scoperto che non solo i propri bambini avevano ricevuto i lotti incriminati, ma avevano causato sintomi persistenti pesanti in alcuni bambini, non secondari, ancora non noti gli altri effetti devastanti che si potrebbero avere a distanza di molti anni.

680 FAMIGLIE CHIEDONO GIUSTIZIA E VERITA’.
La denuncia sanitaria aveva sollevato molta rabbia nei genitori che si erano sentiti traditi dalle istituzioni sanitarie. Il 22 settembre 2015 era partita la prima udienza dove venivano esaminati i primi 83 casi dalla sezione civile del Tribunale di Clermont-Ferrand. (…)

DATI ALLARMANTI.
Al giornale francese “La Montagne” il dottor Stefano Montanari, che ha condotto l'analisi a Modena del campione inviatogli dall’avvocato, rilascia una dettagliata l’intervista in cui spiega che i residui metallici iniettati direttamente nel corpo di un bambino, non possono essere mai eliminati, e si legheranno sempre nel nucleo delle cellule: “Ciò può causare infiammazione cronica – continua il dott. Montanari - che potrebbe portare al cancro di tutti i tipi. Il cervello può essere influenzato, come il pancreas. In quest'ultimo caso, il diabete è possibile. i rischi sono molteplici ".
Secondo la nanodiagnosi, tale contaminazione potrebbe essere avvenuta durante una delle fasi di produzione di vaccini.

CONCLUSIONI ESPLOSIVE
Per l’avvocato Emmanuel Ludot, consulente di molte famiglie querelanti, conferma che si tratta di un nuovo scandalo sulla salute: “le conclusioni degli specialisti italiani sono ESPLOSIVE.
Ora abbiamo dimostrato che questo vaccino contiene una moltitudine di particelle pericolose. È urgente aprire gli occhi”- conclude Emmanuel Ludot.
La rabbia e l’amarezza di tante famiglie potrebbero trovare un importante elemento documentale che permetterebbe di inchiodare molte responsabilità, memori anche dell’assurda vicenda che ha colpito la Francia, ma anche l’Italia, che vedeva i lotti incriminati essere ancora in circolazione, stipati nei frigoriferi dei pediatri o in scaffali delle farmacie, nonostante il comunicato del MSNA fosse stato diramato a tutte le istituzioni sanitarie.

E l’Italia?
L’Italia con il suo dicastero della salute ha messo a tacere le 30 famiglie delle presunte vittime che si erano rivolte all’avv. Roberto Mastalia chiedendo di essere tutelate poiché avevano accertato, verificando il numero apposto sul libretto sanitario dei propri figli che i bambini avevano ricevuto la somministrazione del vaccino riconducibile ai lotti incriminati e cosa ancor più grave alcuni di loro avrebbero ricevuto l’inoculo in data successiva a quella del ritiro ufficiale.

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